Italia - Veneto e Trentino - Belluno e Bolzano - Calalzo - Dobbiaco - Calazo - Ciclabile delle Dolomiti

Giugno 2023

Partiamo dalla cittadina di Calalzo di Cadore in Veneto a quota di 742mt. Affrontiamo il percorso ciclabile codificato E1, sempre ben segnalato. La Ciclabile delle Dolomiti, così chiamata, E1 si sviluppa per circa 66km in sola andata (50km in ascesa e 16km in discesa). L'altezza massima raggiunta è di 1529mt, dura circa 3 ore per un dislivello di 787mt classificato di difficoltà facile, colore verde, adatta anche per le famiglie ed è possibile fare anche solo alcuni pezzi. Il tour si sviluppa in maniera lineare da Calazo di Cadore al Lago di Dobbiaco (Toblach) in andata e stesso percorso al contrario per il ritorno. Sarà una leggera continua lieve salita da Calalzo fino al Passo Cimabanche (punto più alto) poi si discende di circa 300mt fino al lago di Dobbiaco. Quando s'intraprende il ritorno avremo i primi 300mt di dislivello e poi fino al passo Cimabanche e poi una leggera discesa fino a destinazione, non si escludono alcuni previ strappi. Per questo tour abbiamo due possibilità di partire dal parcheggio vicino alla Stazione della ferrovia di Calalzo.
Percorso: 1 - Calalzo di Cadore - 0Km - 742mt - 0 minuti
2 - Pieve di Cadore (Sottocastello) - 3Km - 878mt -  12 minuti
3 - Tai di Cadore - 4,5 Km - 886mt - 15 minuti
4 - Valle di Cadore - 6,5 Km - 908mt - 22 minuti
5 - Venans di Cadore - 11 Km - 900mt - 34 minuti
6 - Peaio - 15 Km - 917mt - 45 minuti
7 - Vodo di Cadore - 16,5 Km - 956mt - 49 minuti
8 - Borca di Cadore - 19 Km - 1007mt - 57 minuti
9 - San Vito di Cadore - 22,8 Km - 1056mt - 1h 6 minuti
10 - Chiapuzza - 24 Km - 1090mt - 1h 11 minuti
11 - Acquabona - 30 Km - 1156mt - 1h 27 minuti
12 - Zuel - 31,5 Km - 1198mt - 1h 36 minuti
13 - Cortina d'Ampezzo - 35 Km - 1271mt - 1h 48 minuti
15 - Fiames - 39 Km - 1376mt - 2h 5 minuti
16 - Ospitale - 44 Km - 1513mt - 2h 21 minuti
17 - Passo Comabanche - 48 Km - 1569mt - 2h 31 minuti
18 - Lago di Landro - 53 Km - 1446mt - 2h 53 minuti
19 - Lago di Dobbiaco - 62 Km - 1306mt - 3h 15 minuti
20 - Lago di Landro - 71 Km - 1446mt - 3h 45 minuti
21 - Passo Comabanche - 76 Km - 1569mt - 3h 57 minuti
22 - Ospitale - 80 Km - 1513mt - 4h 7 minuti
23 - Fiames - 87 Km - 1376mt - 4h 20 minuti
24 - Cortina d'Ampezzo - 91 Km - 1271mt - 4h 30 minuti
25 - Zuel - 94,5 Km - 1198mt - 4h 43 minuti
26 - Acquabona - 96 Km - 1156mt - 4h 51 minuti
27 - Chiapuzza - 100 Km - 1090mt - 5h 6 minuti
28 - San Vito di Cadore - 101,2 Km - 1056mt - 5h 10 minuti
29 - Borca di Cadore - 105 Km - 1007mt - 5h 20 minuti
30 - Vodo di Cadore - 107,5 Km - 956mt - 5h 25 minuti
31 - Peaio - 109 Km - 917mt - 5h 29 minuti
32 - Venans di Cadore - 113 Km - 900mt - 5h 40 minuti
33 - Valle di Cadore - 117,5 Km - 908mt - 5h 54 minuti
34 - Tai di Cadore - 119,5 Km - 886mt - 6h
35 - Pieve di Cadore (Sottocastello) - 121Km - 878mt -  6h 5 minuti
36 - Calalzo di Cadore - 124Km - 742mt - 6h 10 minuti


Durata: 6h 10 minuti
Lunghezza:  124Km
H max: 1529mt
H min: 742mt
Dislivello: 1290mt
Pendenza media: 3%
Tornanti:

Tipologia di terreno:
Asfalto sconnesso: 26Km
Asfalto ben tenuto: 36km buono
Strada bianca/sterrato: 55Km
Strada sterrata tecnica: 6km
Sentiero: 1km
Erba: 0km

Gli orari sono indicativi, il percorso è stato eseguito con il mio passo, le mie forze e con molte pause per documentare tutto.

 

Poco distante dalla stazione dei treni di Calalzo di Cadore a fianco del campo da calcio cittadino c'è un parcheggio comodo per intraprendere la nostra avventura.

Svoltiamo a destra lungo via Lagole per poi immetterci sulla destra in via Giuseppe de Stefani, siamo su strade cittadine. Alla prima curva prendiamo la prima strada sulla sinistra che sarà impegnativa, un piccolo strappa di penddenza al 7%, ma dopo 700 metri ci troviamo di fronte un divieto d'accesso e sullasinistra inizia la nostra ciclabile vera e propria con tanto di cartelli.

Ecco prendiamo il percorso che una volta faceva il trenino a scartamento ridotto per portare i turisti fino a Cortina ed oltre.
Inizia la salita dolce, già immersi nella natura e nei prati. Da questa prosteiiva si vedono la strada statale e le case da un'altra prospettiva e la valle risulta più piacevole del percorso in macchina. Subito iniziamo ad incotrare le casette tipiche delle stazioncine della ferrova alcune in disuso altre sono utilizzate. Le prime due purtroppo in disuso, e incotriamo anche le prime gallerie tipiche a forma di ferro di cavallo.

Costeggiamo il Monte Ricco. Poco dopo incontriamo la prima deviazione che ci ricorda che esiste anche la ciclabile che ci porterebbe fino in pianura, a Treviso o a Venezia, ma noi tiriamo dritto perchè vogliamo puntare a panorami montuosi delle dolomiti.

Poche pedalate e arriviamo già a Tai di cadore, lo costeggiamo, passiamo la zona militare e ci dirigiamo verso Valle di Cadore. Qui prestiamo attenzione, alla ex stazione dobbiamo attraversare la statale e portarci dall'altro versante in zona residenziale più sicura. Saliamo e piano piano dominiamo il borgo molto diffuso di Valle. Dolcemente seguiamo le anse della montagna e ne affrontiamo una più profonda e qui lo spettacolo umano ci fa scoprire il primo ponte e una bella galleria rinfrescante e abbastanza lunga. Prestiamo attenzione perchè da Calalzo a Venans la ciclabile è utilizzata anche da molti pedoni in passeggiata.

Dopo qualche chilometro arriviamo a Venans, qui ci sarebbe già la possibilità di fermarsi e ristorarsi, ma è passato poco tempo e non ne abbiamo bisogno. Tiriamo dritto e ci immergiamo nel bosco e seguamo un'altra ansa della montagna, ponticello più moderno ma comunque affascinante.

Ed eccosi arrivati in breve tempo a Peaio. Le indicazioni sono sempre molte e chiare e ci spingono a vedere la bellezza di questo piccolo paese.

Ci reimmergiamo di nuovo nel bosco per poi raggiungere poco dopo Vodo di Cadore. Il paesino ci rimane sulla sinistra e vediamo scorrere la statale, ma il panorama adesso si apre e ci fa capire che iniziamo a salire e che quello che ci aspetterà sarà sicuramente spettacolare.

Da Vodo passiamo qualche chilometro prima di arrivare alla vecchia stazioncina di Borca, e qui la pista ciclabile, oltre ad aver migliorato sensibilmente il fondo, costeggia la statale ma regala panorami dolomitici tra i più belli al mondo, il Pelmo, le Rocchette, L'Antelao: siamo ai loro piedi e ci sentiamo piccoli!

Arriviamo a San Vito di Cadore. Nella zona artigianale la Scura troviamo la prima stazioncina, ma proseguendo troveremo quella ancora più bella di San Vito. In Centro al paese la vita anima le strade e abbiamo la possibilità di rifocillarci alla fontana o anche in un locale e prendere un gelato o un caffè (la pasticceria Fiori vi offrirà delizie da non alzarsi più!!!). Ma noi proseguiamo e incroziamo anche la stazioncina di Chiapuzza, abbandonando progressivamente il centro abitato e immergendoci nella natura sempre a fianco alla statale controllandola dall'alto.

Incontriamo a breve il primo tratto di sterrato. Nei prossimi chilometri dovremo prendere l'abitudine a effettuare qualche sali scendi, immergersi nel bosco costeggiare la statale per circa 4/5km fino ad Acquabona dove ci aspetterà un sentierino e 500 mt di uno sterrato un pochino tecnico!!

Finito lo sterrato, in discesa, ci ritroviamo su una strada asfaltata e, prestando attenzione alle macchine, giriamo verso destra, saliamo fino ad arrivare alla statale e lì ci teniamo sulla sinistra costeggiandola. (unico tratto poco sregnalato) Arriviamo brevemente a Zuel, alle porte di Cortina d'Ampezzo. Lo riconosciamo subito per il trampolino olimpico da sci!! Pian piano la ciclabile si immette nel tessuto urbano della perla delle dolomiti e dopo aver incrociato la statale (c'è un passaggio ciclopedonale a chiamata) saliamo piano piano fino a raggiungere la vecchia stazione dei treni di Cortina.

 

Passiamo il grande parcheggio e ci intrufoliamo a fianco di un hotel per riprendere il percorso ciclabile cittadino e dopo poco uscire dall'abitato di Cortina. Oramai ci siamo abituati che la salita è dolce ma costante ed inesorabile. Lungo questo tratto della pista ciclabile troviamo lampioni, che ci ricordano che è cittadina e potremo trovare dei pedoni sul nostro tragitto, ma anche cestini, panchine e fontane done abbeverarci.

Qui non c'è molto da dire se non godersi la salita, il panorama che appaga la fatica, incroceremo di nuovo le stazioncine di Fiames e Ospitale oramai in disuso e non utilizzate da alcuno. Se siamo stanchi, facciamoci forza perchè questo è l'ultimo strappo fino al passo Cimabanche e poi scolliniamo. Ci rendiamo conto che  il trenino una volta faceva un percorso spettacolare, sempre con una salita dolce senza strappi grossi, ma lenta e inesorabile. Adesso abbiamo panorami d'alta montagna e ci possiamo fermare ad ammirare i dintorni. Passiamo Ospitale, i laghetti del Lago Bianco e raggiungiamo il passo Cimabanche dove possiamo trovare ristoro nel locale di passaggio. Ultima stazioncina ferroviaria, quella del Passo.

 

Nel percorso non ci sentiamo mai abbandonati. Possiamo trovare oltre a numerosi esercizi pubblici, anche le colonnine per la riparazione della bicicletta nel caso ne avessimo bisogno. Questa è quella al Passo Cimabanche, ma lungo il percorso ne troviamo molte.

Dopo quasi 50km la stanchezza si fa sentire, ma la discesa è dolce e ci porta a recuperare le forse. Velocemente scendiamo, siamo consapevoli che la meta del Lago di Dobbiaco è vicina, poco più di una decina di chilometri. La bici prende velocità dobiamo prestare attenzione al vento e agli altri ciclisti, ma lo sterrato non ci preoccupa perchè non ha buche e scendiamo con facilità e divertimento. Le montagne ci circondano e ci regalano degli scenari unici.

Arriviamo brevemente al Lago di Landro e poco dopo, tappa obbligata ci dobbiamo fermare ad ammirare le Tre Cime di Lavaredo!!

Maciniamo chilometri, la discesa è bella, il vento ci rinfranca. Ci fermiamo quando vogliamo per riprendere fiato, per ammirare il panorama, per rilassare le parti del corpo oramai indolenzite o per vistiare un cimitero di guerra. A breve arriviamo al Lago di Dobbiaco e nei vari locali possiamo trovare da mangiare e da bere, riposarci prima di prendere la strada del ritorno. Intanto godiamoci le panchine, il fresco e il panorama.

Purtroppo non c'è un servizio navetta che, per chi è più stanco, possa effettuare un ritorno comodo. Per chi è stato così folle da intraprendere fin qui il percorso non gli resta altro che inforcare la bici e ripercorrere il percorso in senso inverso, ma da un'altra prostettiva. Il viaggio ci regalerà una visuatel decisamente diversa!! E se siamo ancora stanchini possiamo fermarci man mano (almeno nel lato Trentino) per scoprire qualche nota storica del percorso del trenino e l'apertura della Montagna al turismo alpinistico. Bella Bella Bella, da fare tutta d'un fiato e soprattutto avendo tutta la giornata a disposizione. Però bisogna fare molta attenzione alle proprie forse perchè più di 120km non sono uno scerzo se non si è allenati, e il dislivello sembra poco ma alla fine può farci stramazzare.

 

https://www.komoot.com/it-it/tour/1174355264

BikeTour Ciclabile delle Dolomiti - percorso completo A/R Calalzo-Lago di Dobbiaco-Calalzo
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BikeTour Ciclabile delle Dolomiti - solo Andata Calalzo-Lago di Dobbiaco
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BikeTour Ciclabile delle Dolomiti - solo Ritorno Lago di Dobbiaco-Calalzo
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