Italia - Veneto - Venezia - Giro dei Forti - Campo Trincerato

Novembre 2023

Era la prima volta che  provavo ad effettuare il giro del Campo Trincerato, cioè il giro dei forti posti a difesa dei Venezia costituito nell'800. Nel percorso che ho fatto non sono riuscito a toccare il Forte Pepe perchè troppo a est ed inaccessibile e avrei allungati di cira 20km, però è mio obiettivo rifarlo magari in estate, migliorando il percorso scegliendo strade più corte e includendolo. Vi consiglio di farlo di domenica perhcè i forti sono aperti e c'è anche meno traffico. Il tour non ha difficoltà tecniche, ha bisogno di abbastanza tempo per effettuarlo tutto. Sono, con il tragitto qui descritto quasi 65 chilometri (in realtà per farli tutti e 12 sono molti di più). I forti sono 12 e ne tocchiamo 11 più la Torre Colombara. E' un tour ad anello con partenza da Mestre presso il parcheggio Porta del Parco di San Giuliano. Buona parte del percorso è su piste ciclabili o percorsi sterrati e strade secondarie, ma qualche tratto in strada statale non è escluso. Prestare attenzione per le strade asfaltate perchè sono percorse da parecchie automobili. Quindi, partiamo alla scoperta dei forti!!!
Percorso: 1 - Parco di San Giuliano - 0Km - 60mt - 0 minuti
2 - Polveriera Manin - 0,4Km - 60mt - 3 minuti
3 - Polveriera Bazzera - 8,1Km - 50mt - 29 minuti --> 3,3 12m / 6,40 22m
4 - Forte Rossarol - 10,3Km - 49mt - 36 minuti
  - Forte Pepe - attualmente non compreso nel tour ma aggiunge 20km
5 - Forte Cosenz - 14,8m - 50mt - 51 minuti
6 - Forte Carpenedo - 18,9Km - 53mt - 1h 04 minuti
7 - Forte Mezzacapo - 26,3Km - 55mt - 1h 28 minuti
8 - Forte Gazzera - 31,1Km - 54mt - 1h 44 minuti
9 - Forte Sirtori - 36,6Km - 54mt - 2h 01 minuti
10 - Forte Poerio - 47,6Km - 56mt - 2h 35 minuti
11 - Forte Tron - 52,3Km - 56mt - 2h 50 minuti
12 - Torre Colombara - 53,2Km - 56mt - 2h 54 minuti
13 - Forte Marghera - 63,4Km - 56mt - 3h 26 minuti
14 - Parco San Giuliano - 64,8Km - 60mt - 3h 31 minuti


Durata: 3h 30 minuti
Lunghezza:  64,8Km
H max: 63mt
H min: 49mt
Dislivello: 110mt
Pendenza media: 0%
Tornanti: 0

 

Tipologia di terreno:
Asfalto: 28,1km
Pista Ciclabile: 26km
Strada bianca/sterrato: 10,7km
Strada sterrata tecnica:
Sentiero:
Erba:

 

Gli orari sono indicativi, il percorso è stato eseguito con il mio passo, le mie forze e con molte pause per documentare tutto.

 

Il giro in bici alla scoperta dei forti del campo trincerato di Mestre è uno degli itinerari cicloturistici più interessanti da fare in Veneto dal punto di vista storico. Questo itinerario si snoda su piste ciclabili, stradine poco trafficate, argini ma anche zone centrali come Meste, Chirignago, Zelarino, Mira e Marghera che si possono comunque attraversare tramite una buona rete di ciclabili. E' un peccato che non esista un giro dei forti ufficiale da seguire con segnaletica lungo il percorso (ci sono i cartelli ai forti per il giro nord), nemmeno nel sito della città di Venezia si trovano info. Per questo ho deciso di procedere in autonomia a crearlo da zero, informandomi nei vari siti, vedendo gli altri quali tragitti avessero già fatto, consultando la cartina. L'itinerario è mancante di Forte Pepe, troppo a est e con la bretella autostradale che taglia il territorio, ma ho già intenzione per la prossima primavera di rifarlo, ottimizzandolo e arrivando anche a Forte Pepe.

 

ll campo trincerato di Mestre è stato, con il suo complesso sistema di strutture fortificate, in un tempo non troppo lontano, un sofisticato sistema difensivo per Venezia e il suo territorio. L’opera è stata realizzata tra l’800 e i primi del ‘900, in un momento storico cruciale che attraversa il periodo di occupazione francese e austriaca, fino alla costituzione del Regno d’Italia.
Oggi i forti di Mestre sono una testimonianza storica preziosa: si tratta, infatti è uno dei quattri campi trincerati europei (insieme a quelli di Parigi, Bucarest e Roma) ancora esistenti e senza dubbio quello attualmente meglio conservato.
La visita ai forti di Mestre è interessante però non solo da un punto di vista storico, ma anche architettonico e naturalistico. Un’esperienza davvero singolare, che si può mettere nella lista di cose da fare al di là del ponte della Libertà.
Al valore storico culturale del campo trincerato si associa anche una notevole rilevanza naturalistica. La costruzione del campo trincerato fu avviata dagli Austriaci a partire dai primi anni del XIX secolo e completata dai Francesi durante l'occupazione napoleonica. Forte Marghera è il principale e il più antico dei forti, edificato allo scopo di controllare l'accesso alla laguna. Ai lati sorgevano forte Manin a San Giuliano e forte Rizzardi (non più presente).
I forti si possono suddividere in due gruppi, in base al periodo di costruzione: ci sono infatti quelli sorti nell’Ottocento e quelli di seconda generazione, eretti nei primi anni del Novecento, per un totale di 12 costruzioni, fortunatamente ancora presenti sul territorio e in parte visitabili.
Del gruppo più antico fanno parte Forte Marghera, Forte Manin, Forte Tron, Forte Gazzera (originariamente Brendole) e Forte Carpenedo. Il gruppo di forti di seconda generazione è costituito da Forte Poerio, Forte Sirtori, Forte Mezzacapo, Forte Cosenz, Forte Rossarol, Forte Pepe, Forte Bazzera.
Verso la fine del XIX secolo iniziò la costruzione di altri tre forti della cintura mestrina detti forti di "prima generazione", detti anche Tunkler dal nome del colonnello austriaco progettista che li ideò, o di tipo prussiano: Forte Brendole (oggi Gazzera), Forte Carpendo e Forte Tron. A questi si aggiunsero i forti di "ultima generazione", completamente in cemento armato, nella cintura più esterna: Forte Cosenz, Forte Mezzacapo, Forte Pepe, Forte Poerio, Forte Rossarol, Forte Sirtori e la polveriera Bazzera. Durante la Prima Guerra Mondiale alcuni di questi forti furono utilizzati a deposito, altri ebbero compiti di retrovia. Alcuni di questi furono attrezzati operativamente dopo Caporetto, quando gli Austriaci giunsero pericolosamente vicini a Venezia, ma non vennero mai usati in combattimento. Già alla fine della guerra, constatata la loro inadeguatezza rispetto alle tecnologie dei nuovi armamenti, tutti i forti vennero disarmati, e, ad eccezione di Forte Marghera, utilizzati come depositi. Successivamente furono del tutto abbandonati, e solo negli anni ’90 del Novecento sono cominciati i primi interventi per il loro riutilizzo.

 

Il Parco di San Giuliano si offre a noi come il punto di partenza privilegiato sia per la presenza di numerosi parcheggi, sia per la sua valenza naturalistica che per la sua vicinanza a Forte Marghera, centro nevralgico del Campo Trincerato ed ultima meta del nostro giro ad anello nella terraferma veneziana.
Entriamo nel parco e proprio al suo limitare c'è il primo (impropriamente detto) Forte, la Polveriera Manin, oggi oggetto di lavori di recupero.

C'è poco da vedere se non la selva di vegetazione che la ricompre e il canale che la circonda e il vecchio cartello informativo. Inforchiamo la bicicletta e continuiamo in direzione Passo Campalto, lungo la gronda lagunare. Superiamo Passo Campalto e seguiamo la ciclabile sterrata lungo la gronda lagunare. Al cambio d'argine, passato il ponte, la ciclabile correrebbe lungo l'argine opposto fino al prossimo forte, siccome stanno sistemando gli argini il percorso è interrotto e mi è toccato fare il giro per Campalto fino a riprendere poco più avanti di nuovo l'argine libero.

Quindi dopo circa 8 chilometri (sarebbero stati 6 senza la deviazione) arriviamo al secondo (impropriamente detto) Forte, la Polveriera Bazzera. Questo forte è accessibile e custodito da un'associazione. Le visite sono codificate e bisogna verificare quando ci sono gli orari d'apertura, ovvio che l'ho trovato chiuso!!

Proseguo lungo l'abitato di Tessera, passo la triestina (strada statale) in direzione Favaro Veneto. Dopo l'azienda agricola dal nome Ca' Tessera, giriamo a destra lungo la strada via Pezzana di recente asfaltatura (era sterrata fino a poco tempo fa). Percorrendola tutta arriviamo al Forte Rossarol, uno dei più grandi, oggi sede della cooperativa Rosa dei Venti e di un centro di recupero. Ovviamente per la presenza di queste associazioni che operano nel settore privato non è possiblie visitare il forte.

Prendiamo subito l'argine destro lungo il canale scolmatore, passata l'area boscata del bosco Campagnazza. Arrivati a incrociare via Ca' Colombara, si potrebbe imboccarla sulla destra e dopo circa una decina di chilometri si arriverebbe a Forte Pepe, anche lui chiuso e inaccessibile per la fitta vegetazione che lo circonda, nessuna associazione ha colto l'occasione di farsene carico.

In questa occasione essendo la prima volta che facevo il giro ho proseguito dritto sempre lungo l'argine fino a immergermi nel Bosco di Mestre e a sbucare su via Altinia poco fuori di Favaro Veneto. Di qui prendendo la ciclabile, dopo pochi metri giriamo a sinistra su via Forte Cosenz, lasciano la ciclabile (quando ho fatto io il percorso la strada era ancora sterrata, adesso l'hanno asfaltata!!). Dopo poche centinaia di metri sulla destra appare Forte Cosenz. Oggi è affidato al CRAL della Regione Veneto e le strutture a contorno del forte sono accessibili, il forte in sè purtroppo no, però è ben visibile.

Continuiamo lungo via Forte Cosenz, poco dopo prendiamo il sottopassaggio ferroviario e imbocchiamo via Ca' Solaro, alla rotonda andiamo a sinistra lungo via Favarita, una stradina stretta di campagna. All'incrocio con via Vallon giriamo a sinistra, poco dopo c'è anche il percorso ciclabile sterrato che s'immerge nei campi.

Alla fine del percorso ci compare davanti a noi la stradina sterrata, anche maltenuta, che ci porta a Forte Carpenedo. Questo è il primo dei forti di tipologia Tunkler del primo nucleo. Questo forte è visitabile, c'è un'associazione che se ne occupa e fa avre visite guidate il sabato e domenica su appuntamento e ha sistemato il forte molto bene, certo c'è ancora molto da fare.

Usciti dal forte riprendiamo via Vallon, tornando da dove siamo venuti, arrivati a Borgo Forte imbocchiamo via Eridesio sulla destra che scavalla la tangenziale. (Francamente ci sono strade migliori e più dritte per arrivare al Terraglio, ma ho fatto questa che conoscevo bene, non è escluso che rifacendo il percorso trovi qualche scorciatoia!). Dopo qualche chilometro prendiamo via Ca' sagredo sulla sinistra e la percorriamo tutta fino al semaforo con via Terraglio in località Favorita. Passiamo il semaforo e guadagnamo la pista ciclabile che ci porta lungo la via fino ai confini del Comune di Venezia in località Marocco, qui imbocchiamo sulla sinistra via Gatta.

La percorriamo per alcuni chilometri e arrivati all'incorcio con via Scaramuzza giriamo a sinistra, siamo già nei pressi del prossimo forte, Forte Mezzacapo. Anche questo forte è visitabile, sempre negli orari in cui l'associazione che se ne occupa lo prevede.

Usciti dal forte prendiamo di nuovo via Scaramuzza in direzione Zelarino (quella opposta da dove siamo venuti!), la ciclabile ci aiuta a percorrere piacevolmente questa strada. Arrivati nel centro di Zelarino lo passiamo e imbocchiamo via Visinoni. La percorriamo tutta e proseguiamo anche dopo la curva, quando diventa via Brendole.

Dopo qualche chilometro ci appare oramai la consueta macchia verde di ableri che contraddistingue la presenza di un forte, al parcheggio sulla destra siamo oramai arrivati al secondo forte Tunkler, sempre del primo nucleo, Forte Gazzera. L'associazione che lo gestisce effettua visite guidate al suo interno in giornate prestabilite, però esternamente c'è parecchia animazione negli spazi comuni e  feste, soprattutto d'estate.

Ripresa la strada da dove siamo arrivati, poco più indietro imbocchiamo sulla sinistra via Forte Gazzera che cinge l'area verde del forte. All'abitato percorriamo la strada obblicata e guadagnamo via Martiri di Marzabotto e la percorriamo tutta fino ad arrivare all'incrocio con via Aseggiano. Qui giriamo a destra, utilizziamo la pista ciclabile e alla prima rotonda diriamo a sinistra lungo via Risorgimento.

Questa strada ci porterà al centro di Chirignago. Al Municipio, passati dall'altra parte di via Miranese, sempre lungo la ciclabile giriamo a destra direzione Spinea. Non essendo pratico di questre viuzze ho preso via Veronese sulla sinistra, ma va bene anche anche via Giorgione, comunque non bisogna superare il cavalcavia di Spinea.

Arrivati in fondo a via Mantegna, giriamo a destra su via Forte Sirtori, in fondo alla via ci appare la cancellata del forte. Forte Sirtori purtroppo non è visitabile, sono diventati appartamenti privati.

Ci giriamo da dove siamo venuti e percorriamo tutta via Forte Sirtori, fino ad incrociare via Oriago e giriamo a destra. Questo pezzo del percorso è parecchio brutto, strade monto trafficate e vorrei cambiarlo con percorsi alternativi più tranquilli, comunque ve lo indico lo stesso. Alla rotonda giriamo a destra lungo via Fornase. La percorriamo quasi tutta, superiamo la prima rotonda sotto il cavalcavia ferroviario e alla rotondina in paesegiriamo a sinistra in via Prati che ci porterà a incrociare via della Costituzione (impossibile non riconoscerla perchè è una strada statale molto frequantata e ampia. Superiamo i due cavalcavia, alla prima rotonda prendiamo la prima uscita e facciamo lo stecco con la seconda rotonda così entreremo a Borbiago. Passiamo il centro di Borbiago, poco dopo incrociamo sulla sinistra via Boldani (sarà evidente perchè termina la pista ciclabile!) con indicazione per Mira e l'imbocchiamo.

Percorsa tutta la via fino al semaforo con via Nazionale e siamo arrivati a Mira Porte. Andiamo sempre dritti, superando via Nazionale ed entrando a Mira Porte. Percorriamo il lungo naviglio Brenta, via Don Minzoni fino alla passerella che ci porta dall'altro lato, imboccata via Di Vittorio arriviamo in fondo alla rotonda e giriamo a sinistra lungo via Forte Poerio. Anche qui capiamo che stiamo arrivando perchè gli alberi ci indicano le sue pertinenze.

Anche il Forte Poerio non è visitabile, abbandonato, ma c'è al suo esterno un parco giochi e il suo cartello d'informazioni. Fatto il giro del forte usciamo lungo via Risorgimento e la sua pista ciclabile e poi lungo riviera S. Pietro.

Dopo parecchi chilometri, raggiunto il centro di Oriago, passiamo dall'altro lato del Naviglio Brenta e andiamo verso fuori di Oriago. Arrivati alla dogana vecchia, giriamo sulla sinistra lungo via Colombara.

Passato il sottopasso ciclopedonale, dopo poche centinaia di metri raggiungiamo l'ultimo forte Tunkler del primo nucleo, Forte Tron. Purtroppo questo splendido forte gemello di quello Gazzera e Carpenedo non è accessibile e oramai in abbandono.

Proseguiamo lungo via Colombara e arriviamo alla Torre omonima, anche questa fa parte del sistema difensivo anche se non è propriamente un forte.

Arrivati in fondo alla via giriamo a sinistra e poco dopo imbocchiamo il sottopassaggio che ci fa saltare la stradda statale Romea giungendo così al centro commerciale Nave de Vero, che aggiriamo. Facendo slalom tra le strade della zona industriale/commerciale di Marghera arriviamo in via della Rinascita e percorrendo le ciclabili, quasi sempre andando dritti, arriviamo in piazza del Municipio e una volta passata raggiungiamo piazzale Giovannacci. Dopo il sottopassaggio ferroviario della Stazione di Mestre procediamo lungo via Dante, qui a Mestre le ciclabili la fanno da padrone. Passato il centro di Mestre imbocchiamo prima via Pio X e poi viale San Marco. Lo percorriamo tutto e si arriva di nuovo al Parco di San Giuliano, il nostro punti di partenza. Prima di arrivarci svoltiamo a destra e raggiungiamo l'ultimo forte, il più grande, il più importante e anche il più accessibile: Forte Marghera.

Il percorso non è impegnativo, dal punto di vista di dislivelli, ma sono tante ore e tanti chilometri. Vorrei variare qualche strada che non è proprio bella in bicicletta, ma nel complesso si riesce ad immergenrsi nella bellezza della storia di questi forti e nella natura della terraferma veneziana.

 

https://www.komoot.com/it-it/tour/1373210512

BikeTour-CampoTrinceratoVE
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